La presente ricerca ha l’obiettivo di guidare il lettore attraverso il tema della tortura, analizzando il diritto prodotto nel quadro delle Nazioni Unite, il sistema del Consiglio d’Europa, ed infine studiando più approfonditamente il tema in rapporto alla situazione italiana.
Quanto alla struttura della ricerca, essa è suddivisa concettualmente in tre parti. La prima parte si occuperà dei trattati adottati in seno alle Nazioni Unite. La seconda passerà in rassegna la giurisprudenza della Corte Europea dei diritti dell’uomo (CEDU) e l’attività del Comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti (CPT). L’ultima parte analizzerà il caso italiano.
La presente ricerca ha l’obiettivo di guidare il lettore attraverso il tema della tortura, analizzando il diritto prodotto nel quadro delle Nazioni Unite, il sistema del Consiglio d’Europa, ed infine studiando più approfonditamente il tema in rapporto alla situazione italiana.
Quanto alla struttura della ricerca, essa è suddivisa concettualmente in tre parti. La prima parte si occuperà dei trattati adottati in seno alle Nazioni Unite. La seconda passerà in rassegna la giurisprudenza della Corte Europea dei diritti dell’uomo (CEDU) e l’attività del Comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti (CPT). L’ultima parte analizzerà il caso italiano.
L’opera offre, sulla base della giurisprudenza interna e delle Corti europee centrali (Strasburgo e Lussemburgo), una riflessione ragionata sul diritto antidiscriminatorio e sulle prassi dei singoli e degli Stati che spesso tendono a discostarsene, specialmente in momenti di crisi economica e anche politica (al livello nazionale, europeo e mondiale) come quella che stiamo vivendo ormai da anni.
“Protecting human rights has a high cost, but it is not a luxury” (Sir N. Bratza, former President of the European Court of Human Rights). The present book aims at exploring if this statement of principle corresponds to the real approach of the European Court of Human Rights when examining complaints submitted by citizens affected by the austerity measures. Does the European Convention on Human Rights provide for a minimum standard of protection of economic and social rights? Which is the impact of the economic crisisupon the national margin of appreciation of states in the protection of economic and social rights? Is this national margin of appreciation radically influenced by the recent European Union’s policies? Does the Strasbourg Court have a more strict approach, towards a higher protection of the applicant, when the “hard-core” civil and political human rights are affected by the austerity measures? The book focuses on the relevant recent case-law of the Strasbourg Court in order to provide an answer to these questions.
Il volume esamina l’evoluzione della giurisprudenza nazionale -costituzionale, ordinaria ed amministrativa- in materia di espropriazione, di occupazione acquisitiva e di occupazione usurpativa, verificando come le pronunce della Corte europea dei diritti dell’uomo abbiano inciso in modo sostanziale e definitivo sull’inquadramento giuridico delle fattispecie operato dal giudice nazionale e sulla tutela del diritto di proprietà del privato.
Dopo una breve premessa sulle norme che regolano l’Ordinamento Penitenziario Italiano, l’ingresso in carcere e la vita all’interno degli istituti penitenziari, l’opera intende fornire un pratico contributo sull’evoluzione della tutela dei diritti e delle garanzie dei detenuti alla luce della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo e della Libertà Fondamentali nonché della giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo. In particolare viene approfondita la portata dell’art. 3 della Convenzione in relazione alla tutela del diritto alla salute dei detenuti nonché alla problematica del sovraffollamento carcerario in Italia ed alla sua incidenza sulle condizioni di vita all’interno degli istituti penitenziari. L’esame in ordine cronologico delle recenti sentenze della Corte di Strasburgo permette di valutare l’influenza che tali pronunce hanno avuto negli ultimi anni nell’ordinamento giuridico Italiano, sia dal punto di vista giurisprudenziale che da quello normativo.
Un breve saggio sul sistema delle Corti internazionali di tutela dei diritti dell’uomo con un’agile rassegna di storiche sentenze della Corte europea di Strasburgo. Il lavoro pone l’accento sui rapporti tra la Corte e gli ordinamenti statuali. In particolare, dopo un breve panorama del sistema generale di protezione dei diritti dell’uomo, l’opera si sofferma sul ruolo effettivo della politica nell’attuazione concreta dei precetti della Convenzione europea dei diritti umani e sulla conflittualità permanente tra ordinamenti giuridici nazionali e ordinamenti sovranazionali; infine, lo scritto si propone di analizzare quale efficacia concreta abbiano le sentenze della Corte Europea dei diritti umani: se limitata al caso concreto o erga omnes.
Attraverso la giurisprudenza evolutiva della Corte Europea dei diritti dell’uomo e la sua opera di interpretazione esegetica autonoma della Convenzione, il diritto di credito si eleva a valore patrimoniale fondamentale dell’individuo, quale “bene” meritevole di tutela nell’ambito della Convenzione Europea dei diritti e delle libertà fondamentali e dell’art. 1 del suo primo protocollo addizionale. L’ingerenza statale, pure non esclusa in via assoluta, deve armonizzarsi col principio del margine di apprezzamento, di legalità, di legittimità e di proporzionalità e sullo Stato incombono obbligazioni negative e positive tese a rendere effettivo il godimento del diritto, specialmente in un momento in cui l’insufficienza di risorse economiche nei bilanci delle Pubbliche amministrazioni lo rendono più vulnerabile. L’autore si sofferma sui rimedi interni per prevenire e porre rimedio alle violazioni del diritto, esemplificate nelle ipotesi più attuali, ed alla luce di quelli che sono, ormai, i principi consolidati della giurisprudenza della Corte Europea.
Il presente contributo offre un’esaustiva rassegna della giurisprudenza della Corte EDU concernente le tematiche legate all’identità di genere e alle discriminazioni in relazione all’orientamento sessuale. L’analisi dei casi mette in luce la profonda trasformazione nell’approccio giuridico, ma anche sociologico, alle istanze della comunità LGBT avvenuta negli ultimi decenni.
Il testo esamina il valore sostanziale e processuale dei documenti elettronici, con particolare riferimento al tema della sottoscrizione elettronica, digitale e grafometrica (riprendendo, con gli opportuni aggiornamenti, una relazione tenuta ad alcuni convegni organizzati da Optime in Milano e Roma), evidenziando differenze e criticità dei diversi tipi di firma, e sottolineando le novità per l’ordinamento italiano derivanti dal Regolamento EIDAS n. 2014/910/UE, che entrerà pienamente in vigore il 1 luglio 2016.
La crisi economica e le politiche di austerity corrono il rischio di chiudere in una pericolosa morsa i diritti fondamentali dei cittadini, quali fruitori dei servizi essenziali, da un lato, e contribuenti, dall’altro.
All’aumento di poteri e coordinamento internazionale della azione finanziaria corrisponde un crescente ambito di opportunità di frodi e abusi, e problemi giuridici, che vanno dalla individuazione delle corrette forme di cooperazione nelle indagini, ai relativi limiti, tutele e garanzie.
Molti casi pilota si sono già manifestati e altri si intravedono all’orizzonte: la armonizzazione dell’abuso di diritto, la utilizzazione dei dati acquisiti illegalmente (c.d. Lista Falciani e Panama Papers), il diritto al silenzio, ecc.
Molte le sagaci innovazioni, ma anche le aporìe, della Corte di Cassazione italiana e della Corte di Giustizia europea. Assai preziosa la giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.
Il Giusto Processo tributario europeo affronta, con piglio critico e costante attenzione alle ricadute pratiche, tale scenario, che costituisce il diritto finanziario dell’immediato futuro.
Il cosiddetto reato di clandestinità è giunto al suo settimo anno di vita, ma non si può dire che goda di ottima salute; è infatti sopravvissuto (almeno formalmente) ad una legge delega per la sua abrogazione, allo scrutinio di compatibilità con i principi della direttiva comunitaria su rimpatri e ad oltre settanta scrutini di legittimità costituzionale ma, cammini facendo, ha perso gran parte del suo effetto tranchant a causa: vuoi dell’apertura della Consulta alla scriminante della speciale tenuità (sent. 150/2010); vuoi per l’inapplicabilità dell’espulsione sostitutiva della pena nella maggior parte (o totalità?) dei casi (C.G. ord. Mbaye 21.3.13); vuoi soprattutto per l’avverarsi delle condizioni già denunciate dalla migliore dottrina che, facile Cassandra, aveva previsto fin dalla sua nascita l’inutile effetto moltiplicatore dei processi penali innanzi al giudice di pace, senza una effettiva ricaduta in termini di incremento del numero dei rimpatri.
L’opera cerca di fare il punto sulle questioni processuali e sostanziali più importanti e di offrire le soluzioni più meditate.
Il volume, prendendo le mosse dalla sentenza della CGUE C-1/11, analizza alcune tematiche di estremo interesse tanto per il diritto europeo quanto per i diritti nazionali.
L'analisi prende le mosse dalla nozione di rifiuto come res in commercio, per approfondire, successivamente, la disciplina dei vincoli di riservatezza e della tutela dei segreti commerciali nel diritto tedesco e nel diritto dell'Unione europea.
Vengono, inoltre affrontata le questionI generalI della dialettica tra i principi generali ed il diritto secondario dell'Unione, per approfondire successivamente lo ius dicere della Corte di giustizia ed i rapporti tra le tipologie di rinvio pregiudiziale (questioni di interpretazione e questioni di validità), anche alla luce degli elementi materiali sufficienti richiesti dalla Corte di giustizia.
Nelle conclusioni del lavoro viene affrontato il delicato problema del bilanciamento tra tutela dell'ambiente e tutela dei segreti commerciali.
Il volume contiene, inoltre, una appendice con i testi normativi e giurisprudenziali di riferimento.
Il testo raccoglie gli atti del convegno realizzato dall’Associazione ATIDU il 25 e 26 settembre 2015 in Santa Maria di Leuca sulla “tutela del diritto di proprietà e del credito dal punto di vista dell’Ordinamento interno e Corte europea dei diritti dell’uomo”.
Il convegno, di respiro internazionale ha messo in luce, anche attraverso un approccio multidisciplinare all’argomento della tutela della proprietà, i punti di contatto e quelli di conflitto tra l’Ordinamento interno e quello internazionale, grazie al contributo scientifico altamente qualificato dei relatori provenienti anche da altri Paesi del Consiglio D’Europa, in particolare l’Ucraina e l’Albana, laddove la questione della restituzione della proprietà confiscata dal regime è ancora attuale. Il tema della proprietà si intreccia con quello della legalità della pena, altro diritto fondamentale dell’uomo tutelato nell’ambito dell’art. 7 della Convenzione Europea, e, inevitabilmente, con quello della “confisca senza condanna”.
The book contains a comparative overview of national company law in Europe, America and Asia, with a specific analysis of the Italian rules concerning shareholders’ disputes.
It reproduces the Report “Shareholders’ and Company Disputes” held at International Meeting for magistrates “Competent Judicial System and Strengthening of the Capacity and Efficiency of Jurisdiction through Training”, organized by the Bulgarian National Institute of Justice, in Varna (BULGARIA) from the 17th to the 18th of June 2015, within the Program “Call 2011 of Operational Program 'Administrative Capacity' co-financed by the European Social Fund”.